Casa Ginestra

Comunità di tipo familiare che accoglie anziani in condizione di fragilità

Ultima modifica 1 maggio 2024

Argomenti :
Assistenza sociale

Casa Ginestra è la comunità di tipo familiare che accoglie anziani in condizione di fragilità, persone che pur mantenendo una buona autonomia non possono più restare nel proprio domicilio.
La comunità, ospitata nello storico Palazzo d'Albertis a Casole d'Elsa, è il frutto di una riprogettatzione della precedente Residenza assistita per anziani autosufficienti, tipologia non più prevista dalla normativa.

La comunità è articolata in 8 camere/mini appartamenti al cui interno sono garantite forme di assistenza non continuativa come la mensa, la lavanderia, le pulizie dei locali, l’aiuto agli anziani nella gestione della propria persona. Negli orari in cui non è presente l’operatore, la protezione per qualsiasi problema è garantita dal collegamento presente in ciascuna camera con il centralino di Siena Soccorso.La Comunità di tipo familiare per anziani fragili "Casa Ginestra" si trova in Via Aringhieri, 5 a Casole d’ElsaReferente della comunità Fausto Malevoli


Da marzo 2011, Palazzo d’Albertis a Casole d’Elsa, ospita la Comunità di tipo Familiare per anziani “Casa Ginestra”, gestita dalla Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa.

Fino al 2009 il Palazzo ospitava la residenza per anziani ma la nuova normativa regionale non prevede più questo tipo di struttura. La Fondazione, d’intesa con i Comuni, ha quindi affrontato il problema di come riprogettare l’assistenza agli anziani ancora autosufficienti ma non più in grado di restare nel proprio domicilio e di come prevedere anche per loro un percorso all’interno dei servizi sociali. Nel 2010 ha preso  avvio la riprogettazione della Residenza in Comunità di tipo familiare, presentata ufficialmente il 22 marzo.

“Il lavoro svolto in primo luogo dagli operatori e da Fausto Malevoli in particolare è stato eccezionale – spiega il Sindaco di Casole d’Elsa, Piero Pii-. La struttura di Casole era al collasso e oggi possiamo collocarla tra i fiori all’occhiello della Valdelsa. Un lavoro che ha trovato negli stessi ospiti una grande volontà di migliorare l’ambiente in cui stanno trascorrendo un momento particolare della loro vita. Altrettanto rilevante è stata la collaborazione della Misericordia di Casole che ha garantito una continuità di presenze e di attività senza le quali non si sarebbe raggiunta la qualità di cui oggi Casole può essere fiera. Ma anche la vicinanza di tanta gente, familiari, volontari e commercianti, ha dato agli operatori la possibilità di raggiungere traguardi importanti. Una bella giornata per Casole e per la Fondazione Territori Sociali  - conclude Pii- che voglio ringraziare per la costante vicinanza alla nostra Comunità”.

Dopo un anno di radicali cambiamenti volti a ricreare l’accoglienza di tipo familiare oggi “Casa Ginestra” – questo il nome scelto dagli ospiti, dai familiari, dagli operatori e dalla cittadinanza di Casole - è una realtà che ospita oggi 13 anziani.

“Casa Ginestra” è una struttura rivolta ad anziani autosufficienti ma in condizione di fragilità sociale. È articolata in 8 camere/mini appartamenti al cui interno sono garantite forme di assistenza non continuativa come la mensa, la lavanderia, le pulizie dei locali, l’aiuto agli anziani nella gestione della propria persona. Negli orari in cui non è presente l’operatore, la protezione per qualsiasi problema è garantita dal collegamento presente in ciascuna camera con il centralino di Siena Soccorso.

“Il fattore umano è decisivo –spiega Fausto Malevoli, referente della comunità-. Grazie all’impegno degli operatori la Comunità è certamente un ambiente protetto, ma prima di tutto è un ambiente di relazioni, reciprocità, affetti. I suoi ospiti, i loro amici ed i loro familiari, con il tempo hanno compreso e fatta propria questa nuova dimensione di vita, mettendosi da subito in gioco. Ognuno si adopera per favorire miglioramenti alla quotidianità di ognuno, per aiutare gli anziani in quei piccoli compiti quotidiani in una nuova dimensione assistenziale ed affettiva. Adesso ci attende un ultimo sforzo per consentire a questa realtà, oramai certamente indispensabile, di avere un proprio spazio nella programmazione di servizi che sappiano rispondere ai cambiamenti generali che i processi di invecchiamento demografico ci propongono”.

(estratto da un articolo di giornale)


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